La preparazione mentale nello sport

preparazione mentale

Cosa rende un atleta vincente? A parità di preparazione fisico-atletica ciò che fa la differenza è la preparazione mentale dell’atleta.

La preparazione mentale non va sottovalutata. Vincere o perdere sono le due facce della stessa medaglia quando parliamo di sport. Entrambe convivono costantemente nella testa di ogni atleta. Se pensiamo allo sport, se non lo pratichiamo, pensiamo alle competizioni per come vengono trasmesse in televisione o di cui leggiamo le cronache sui giornali o in internet. Con tutta probabilità penseremo ai grandi campioni, ai loro successi, al loro essere fenomeni ed a incarnare ciò che tutti, soprattutto gli atleti più giovani, desiderano: vittorie, popolarità, denaro e prestigio.

Ciò che notiamo è il risultato finale , il momento più celebrato che si accompagna e emozioni forti di estrema gioia.

Ma chi è la persona che sta dietro a quella medaglia? Qual è la sua storia? Com’è arrivato ad ottenere quel successo? E quali difficoltà ha dovuto superare?

Anche dietro ai cosiddetti “fenomeni”, c’è una storia di allenamenti, di sacrifici, di dedizione al proprio sport. Non commettiamo l’errore che ottenere una vittoria sia facile o una questione di fortuna. Tutt’altro.

Nella storia di ciascun atleta dal più vincente a quello che ha ottenuto minori risultati, spesso si celano cedimenti, insicurezze, periodi di scarsa autostima e la fatica a mantenere alta la motivazione verso l’obiettivo.

Spesso gli atleti attribuisco al proprio risultato il ruolo di conferma o di disconferma del proprio valore personale. Tutti questi aspetti sono difficili e faticosi da gestire. Non importa essere ben allenati fisicamente, aver svolto una buona preparazione atletica o l’aver condotto una vita sana e, per così dire, da “atleta”. Ciò che conta è l’atteggiamento mentale con cui l’atleta vive gli allenamenti e le competizioni.

Cosa rende un atleta vincente?

A parità di preparazione fisico-atletica, infatti, ciò che fa la differenza è l’aspetto mentale. Leggi anche Il segreto del successo di un atleta è tutto nella sua testa. Su questa affermazione sembrano concordare atleti, allenatori e coach di ogni sport e di ogni livello. Questo sembra poter spiegare quale sia quel quid in più che permette a un atleta di agguantare la  vittoria e di non farlo in una sola occasione ma in maniera continuativa.

L’aspetto della continuità dei risultati è tutt’altro che banale. Vincere una gara o centrare la buona prestazione che ci eravamo prefissati non è una cosa facile, ma è fattibile . Certo, possono entrare in gioco molti fattori a favorire l’impresa: le condizioni atmosferiche, una debolezza dell’avversario più forte, una giornata particolarmente positiva, un’attrezzatura molto ben preparata.

Il difficile diventa confermare, replicare il successo di quella specifica giornata. E questo non è mai scontato. Sicuramente dev’esserci un costante allenamento fisico, un continuo perfezionamento del gesto atletico. Ma questo non può bastare.

Molti altri fattori entrano in gioco. E si tratta di fattori di carattere mentale, come la motivazione, la fiducia in se stessi, la gestione della pressione, della aspettative e della tensione della gara.

Si potrebbe pensare che tutti questi non sono aspetti allenabili o controllabili. Soprattutto, in molti ritengono che questi elementi non incidano in maniera significativa su una prestazione sportiva. Questo è poi il motivo per cui meritano di essere trascurati. Le più recenti evidenze di ricerche, così come l’esperienza riportata da molti atleti, dimostrano l’esatto contrario.

La preparazione mentale

L’allenamento mentale, l’applicazione  di tecniche di preparazione alla gara, la maturazione della conoscenza del proprio modo di vivere, pensare, gestire una competizione sportiva, sono tutti ambiti su cui è possibile intervenire e che è possibile potenziare al fine di poter affrontare una gara con il miglior equilibrio psico-fisico possibile.

Le tecniche presentate in questo articolo, sono volte a fornire all’atleta,  quale che sia il suo livello e lo sport praticato, degli strumenti concreti per affrontare le fasi antecedenti una competizione e il suo svolgimento.

Ma in cosa consiste la preparazione mentale?

La preparazione mentale consiste in una tecnica o in una serie di tecniche, che un professionista del settore (psicologo) trasmette all’atleta affinché quest’ultimo:

  • percepisca le proprie modificazioni fisiche prima, durante e dopo una competizione;
  • riconosca le proprie modalità di pensiero abituali, rispetto a se stesso come atleta, e al significato per lui rivestito da una competizione;
  • riconosca le attività emotive più frequenti correlate a una situazione di gara;
  • sviluppi strategia di rilassamento, concentrazione e attenzione funzionale al miglioramento della performance sportiva.

La preparazione mentale, rappresenta in ultima analisi, un’opportunità in più per tutti quegli atleti che vogliono migliorare le proprie prestazioni sportive.

In altre parole, per preparazione mentale, s’intende un atteggiamento di maggior attenzione rivolto ai processi psicologici coinvolti nell’attività sportiva e, in particolare, di come essi influenzano la performance sia in senso positivo, sia negativo.

Attraverso l’allenamento mentale, quindi, l’atleta può intraprendere un percorso di conoscenza di se stesso, maturare una maggiore consapevolezza delle proprie risorse, migliorare il proprio livello di autostima e comprendere come corpo e mente interagiscano per una piena realizzazione delle proprie potenzialità.

La preparazione mentale in ambito sportivo utilizza diverse tecniche. Nei  prossimi articoli mi concetrerò essenzialmente su queste:

  • Goal setting;
  • Tecniche di rilassamento;
  • Visualizzazione/Imagery;
  • Self Talk;
  • Tecniche di Mindfulness;
  • Routine.

Ma quale tecnica è meglio usare ?

Va detto che non necessariamente una tecnica sia  a priori migliore dell’altra. Piuttosto, esistono tecniche migliori per un certo atleta oppure più indicate per il raggiungimento di un determinato obiettivo. In questo senso sarà il professionista psicologo che aiuterà l’atleta a valutare bene l’obiettivo che si vuole perseguire, la motivazione e l’impegno che è disposto a mettere in gioco, le aspettative connesse a un suo utilizzo e il tipo di sport praticato (sport di resistenza, di precisione, di squadra, individuale).

Va premesso che l’utilizzo di una tecnica di potenziamento della prestazione sportiva non può essere improvvisata. Tanto quanto la preparazione fisica, anche la componente mentale va allenata nei tempi e nei modi dovuti.

Le tecniche sopramenzionate, non sono la panacea di tutti i mali, né fanno miracoli o garantiscono la medaglia olimpica, ma richiedono parecchio impegno e pratica affinché se ne possano ricavare i benefici sperati.

Per quanto tempo va fatto l’allenamento mentale?

Come regola generale, possiamo stabilire che per padroneggiare una tecnica di potenziamento della prestazione sportiva sono necessari all’incirca due/tre mesi, nell’arco dei quali l’atleta quotidianamente esercita tale tecnica, impara a padroneggiarla e la rende propria. Nell’applicazione di queste tecniche non vi deve essere sforzo né fatica. Se questo dovesse accadere sarebbe controproducente.  Rischierebbe di mettere in gioco risorse ed energie che in situazione di gara dovrebbero essere destinate per altri scopi.

Immaginiamo un atleta che si appresta a correre un Ironman.  Che per gestire l’ansia pre gara utilizza una tecnica di rilassamento. Se quell’atleta non ha, nei mesi precedenti, imparato a utilizzare in maniera spontanea quella tecnica, probabilmente prima della competizione si troverà a cercare di ricordare le diverse fasi della procedura di rilassamento e di metterle in atto nella maniera più corretta possibile. E’ evidente che tale attività, anziché andare a vantaggio dell’atleta, richiederebbe un dispendio cognitivo  e un’attivazione emotiva sconveniente per quella particolare contingenza.

A questo punto penso sia chiaro che la preparazione mentale è a tutti gli effetti un’allenamento e come tale per portare dei risultati necessita di costanza e di esercizio, né più né meno di quello fisico. C’è però una  differenza sostanziale tra preparazione fisica e preparazione mentale ed  è questa: con una buona preparazione fisica si può fare una buona gara, con una buona preparazione mentale puoi fare una buona prestazione e centrare l’obiettivo che ti eri proposto.

Allora cosa facciamo? Cominciamo anche la preparazione mentale?

Nei prossimi articoli approfondirò alcune tecniche di preparazione mentale, continua a seguirmi!